Epigenetica: intervista a Bruce Lipton
Barbara Stahura: La
premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, The Biology of Belief, è
che il DNA non
controlla la nostra biologia.
Bruce Lipton: Sì. Ho cominciato a
studiare questo verso la fine degli anni '60. Da allora la scienza di frontiera
ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo osservato. I biologi che fanno
ricerca d'avanguardia sono a conoscenza di ciò che dico nel libro. Il pubblico,
però, non ne ha comprensione alcuna perché, o gli arriva in forma abbreviata, o
quello che gli viene venduto è la credenza che siamo controllati dai nostri
geni, sebbene ciò non sia sostenuto dalla scienza d'avanguardia. Tutto il mio
sforzo si è concentrato nel far giungere al mondo l'informazione d'avanguardia.
L'orientamento mentale del pubblico è stato programmato secondo la credenza che
siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra vita, che ne
siamo vittime, e via di seguito. Il punto, però, è che la scienza di frontiera
- quella di cui parlo - si è stabilizzata da almeno 15 anni. È ora che sia
portata nel mondo perché è lì che viene usata.
BS: Questa scienza
relativamente nuova sulla quale tu scrivi viene chiamata epigenetica. Ci spiegheresti
di che cosa si tratta?
BL: L'epigenetica è quella scienza che
mostra che i geni non si auto-controllano, ma sono controllati dall'ambiente.
Si sa da circa 15 anni, e ora fa finalmente fa capolino da dietro l'angolo. Ti
faccio un esempio. La Società Americana per il Cancro ha recentemente
pubblicato una statistica che afferma che il 60 per cento dei tumori sono
evitabili, cambiando stile di vita e dieta. Quest'informazione proviene da
un'organizzazione che ha cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se
ne viene fuori dicendo: è lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo
focalizzati sul cancro come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque
per cento dei cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento
dei cancri in effetti non ha nessuna connessione coi geni. La ragione (che ci
fa dire che c'è una connessione genetica) è che tale spiegazione è fisica,
tangibile, perciò preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un
cancro e non c'è una connessione genetica? Non è facile fare esperimenti su
qualcosa sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.
BS: Così il determinismo
genetico - l'idea che siamo controllati dai nostri geni - è inevitabilmente
incrinata, come dici nel libro.
BL: Sì.
BS: Hai
scritto anche di Jean-Baptiste de Lamarck e della sua teoria dell'evoluzione -
che sopravviviamo attraverso la cooperazione, piuttosto che la più recente idea
darwiniana di competizione e sopravvivenza dei più forti. Che tutti i nostri
trilioni di cellule devono cooperare per mantenere il nostro corpo in perfetto
funzionamento, in quanto noi esseri umani non possiamo sopravvivere senza
grandissime quantità di cooperazione gli uni con gli altri e con il nostro
ambiente.
BL: Immediatamente, appena hai detto
cooperazione, stavi violando la teoria darwiniana, che è competizione e lotta.
Di fatto, si tratta di un'interpretazione erronea.
La nuova scienza ci dice che quella credenza è sbagliata. La
credenza di cui hai appena parlato, invece - la natura della cooperazione e
della comunità - è in effetti il principio basilare dell'evoluzione Nel 1809
Lamarck ha scritto che i problemi che tormenteranno l'umanità verranno dal suo
separarsi dalla natura, e ciò condurrà alla distruzione della società. Aveva
ragione, perché la sua enfasi sull'evoluzione era che un organismo e l'ambiente
creano un'interazione cooperante. Se volete capire il destino di un organismo,
dovete capire la sua relazione con il suo ambiente.
Poi ha affermato che separarci dal nostro ambiente significa
assumere la nostra biologia e tagliarci fuori dalla nostra sorgente. Aveva
ragione.
E quando arrivi a capire la natura dell'epigenetica, la sua
teoria ora ha trovato sostanza. Senza alcun meccanismo che, all'inizio, le
desse un senso - e specialmente da quando abbiamo comprato il concetto dei
biologi neo-darwiniani che affermano che tutto è controllato geneticamente -
Lamarck sembrava stupido. Ma sai cosa? Aveva proprio ragione.
BS: La tua dimostrazione che il
"cervello" della cellula non è il DNA ma,
bensì, la sua membrana è affascinante. Che significato ha questa scoperta
riguardo a ciò che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal momento che
siamo proprio una comunità di cellule?
BL: Se due cellule si uniscono e stanno
comunicando, useranno i loro "cervelli" per farlo, giusto? E se dieci
cellule si uniscono, useranno i loro cervelli affinché la loro comunicazione
reciproca abbia un senso. Quando prendi un insieme di un trilione di cellule,
come in un cervello umano, queste opereranno ancora secondo il principio del
cervello cellulare. Beh, quando abbiamo comprato l'idea che i geni ed il nucleo
formano il cervello della cellula - che ci porta fuoristrada - e la applichi
come fosse un principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei già
incamminato nella direzione sbagliata. Non puoi arrivare da nessuna parte
perché quello non è il cervello della cellula.
I nostri principi su come funziona l'intelligenza sono stati
totalmente sviati. Ecco perché, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno:
"come funziona, veramente, il cervello?" La risposta sarà:
"veramente, non lo sappiamo". Il Progetto Genoma Umano dice che quel
modello è sbagliato. Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far
funzionare un essere umano. Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un
bastone tra le ruote dell'intero processo.
Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una
cosa così complessa come un essere umano? La risposta è che ci vuole molto di
più dei soli geni a farlo funzionare - che è l'apporto dall'ambiente che può
alterare la lettura dei geni.
Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che
ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono
25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri.
L'epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che la
scienza stessa ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo
significato, e suona così: con il controllo epigenetico, che significa il
controllo mediato dall'ambiente, un singolo gene può essere usato per creare
2000 o più proteine diverse dalla stessa matrice. Il controllo epigenetico è come
un lettore che può leggere l'impronta originaria e ristrutturarla per produrne
qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può essere usato per creare
molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto
ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l'ha fatto, e questo è
il feedback diretto dall'ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che
siamo solo macchine.
BS: E ci dice invece che non
siamo vittime. Siamo co-creatori.
BL: Assolutamente.
BS: Per tanti l'idea che siano
i nostri pensieri a creare la realtà, che è quello su cui si basa la Scienza
Religiosa e altre tradizioni metafisiche e spirituali, è un'idea puramente
spirituale. Ma la fisica quantistica ha aggiunto all'idea, il fatto
scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri porta quel concetto a
livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo più reale, più tangibile.
BL: Se si definisce lo spirito più o meno
su questi parametri si potrebbe ottenere una definizione del tipo "una
forza motrice invisibile." Se definisco la natura della meccanica
quantistica, è una forza motrice invisibile. Di fatto afferma: "Sì, ci
sono forze invisibili che modellano la nostra esistenza". Poiché la nostra
biologia è tradizionalmente basata su un concetto newtoniano e materialistico,
la natura di quel sistema è di considerare le forze invisibili come non
rilevanti. Però, quello che la meccanica quantistica ha stabilito è che le
forze motrici invisibili sono tutto. Perciò, se la nostra scienza non si adatta
alla nuova fisica, sta di fatto ostacolando il progresso in evoluzione. Quando
si introducono nuove forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa,
i ricercatori spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici
saltano su e dicono, lo sapevo! Stiamo sempre parlando della stessa cosa. Se lo
ammettessimo, l'opportunità di unione diventa così tangibile che è quasi
fisica. Sì, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d'accordo. Tu la
chiami come vuoi, io la chiamo come voglio. Ma siamo tutti governati da queste
forze invisibili.
BS: Ho letto una tua intervista
nella quale hai affermato, "piuttosto che esser vittime dei nostri geni,
lo siamo stati delle nostre percezioni." Puoi aggiungere qualcosa su ciò
che significa essere una vittima delle nostre percezioni?
BL: In un certo senso, sappiamo attraverso
lo studio della membrana cellulare, attraverso lo studio dell'epigenetica, che
questo è fondamentale. L'epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano
l'espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e
tal'altra sono interpretazioni, quando per es.le percezioni diventano credenze.
Così, ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mio
biologia a quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a
quello che i medici mi dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione.
Se dicono che ho il cancro terminale e sono d'accordo, allora essenzialmente
morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le persone che non lo fanno? I
casi di "remissione spontanea." Almeno una persona, scommetto, non ha
"comprato" quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono
usciti è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e
quindi sono stati capaci di cambiarlo.
BS: Come possiamo cambiare le
nostre percezioni o credenze fino a quel punto?
BL: La prima cosa è acquisire le nuove
percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o riconsiderare le
percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono
vittimizzanti: sono fragile, l'ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male.
Queste sono credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono
vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la
biologia. Se sono programmato dalla percezione che lo zucchero è dannoso alla
mia biologia e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio
sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte di queste
percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello
che possiamo o non possiamo fare. Come l'auto-guarigione.
La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da
qualcun altro che ti guarirà. Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di
evoluzione, il sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di
anni gli esseri umani hanno fatto senza medici? Perché abbiamo bisogno di così
tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e fragili, ed abbiamo
bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione.
Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere
nuove percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo
che ci circonda. Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre
risposte. Le percezioni con le quali operi - ti danno sostegno o te lo tolgono?
Ti rendono più forte o più debole? Queste percezioni sono nel subconscio, che
controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa senza che
noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano
perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.
Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando
se stesso. Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo. Uno, la mente
cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare
ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi - un bit è uno stimolo nervoso - al
secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente
cosciente li discerne e li capisce. La mente subconscia in quello stesso
secondo sta elaborando 40 milioni di bit. Da rilevare: se confronto
l'elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un
milione di volte più potente nell'elaborare informazioni. Elemento numero due:
i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento
giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal
programma subconscio. Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente
subconscia è la fonte più potente della nostra biologia. La mente subconscia è
un nastro registratore. Non c'è nessuno lì. È praticamente un congegno di
stimolo-risposta. Non c'è bisogno di esserne coscienti. Voi ve ne andate in
giro per il mondo, e farà quello che deve fare senza che dobbiate pensarci. Quando
la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio.
Ed il subconscio è composto dai programmi fondamentali che
abbiamo ricevuto dagli altri nei primi sei anni. Mentre si vive la vita con le
nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del
comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri.E
la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante. Non ti puoi
guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone,
non sei bravo in disegno o quello che è. Queste affermazioni diventano
programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente
cosciente nella maggioranza è occupata a pensare al futuro o al passato. E se
il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati
dal subconscio. Il vostro cosciente è occupato a cercare di pensare: "Mi
merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta."
Mentre lo fate di certo, state operando dal subconscio, e quello ha un
programma che afferma che non vi meritate le cose. Qual è allora l'espressione
del vostro comportamento? Il comportamento che è coerente con "Non mi
merito." Ciò significa che farete degli errori o altro che renderanno
legittimo che non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perché non
l'avete visto all'opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perché
ci provate così tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte. E
poi, ovviamente, la tendenza è, non sei tu, è il mondo ad ostacolarti. La
grande e bizzarra sorpresa è che il mondo vi darà qualsiasi cosa. E' il vostro
stesso sé che è d'intralcio.
BS: Come facciamo a vincere
l'opposizione della nostra programmazione subconscia?
BL: Diventane cosciente. Ci sono un paio di
modi di farlo. Il modo più antico è quello dell'attenzione Buddhista. Se sei
cosciente di essere qui in questo momento, mentre fai questo stupido errore,
osservi l'errore, e potresti rimediarlo. La consapevolezza, però, è una cosa
molto difficile da addestrare, ed è anche un processore da 40 bit che cerca di
far funzionare completamente il processore da 40 milioni di bit. Perciò, per la
maggior parte della gente è una procedura molto difficile perché le loro vite
sono così indaffarate e sono talmente occupati che non riescono a prendere atto
di ciò. L'altro modo è, puoi ritornarci dentro e riscrivere il programma,
ma ci sono due cose che devi fare: A) Identificare il programma, e B) Eseguire
una procedura per riscriverlo.
Quello che riflette è qualcosa alla quale la maggior parte della
gente non ha fatto attenzione e è da dove vengono la maggior parte dei
problemi. Pensano che possono semplicemente parlare alla mente subconscia e che
questo la migliorerà. Ma la mente subconscia è un nastro registratore. Mettete
un nastro nel vostro mangiacassette, accendetelo, e poi ditegli di riprodurre
qualcosa di diverso. Il fatto è, che lì, non c'è nessuno. Non farà niente. Ed
il potere del pensiero positivo - la maggior parte della gente dice, il potere
del pensiero positivo! Provalo! E quando non funziona si sentono peggio perché
non possono neanche fare quello. Perché non funziona? Perché se il programma
subconscio non è allineato con la direzione conscia, allora si ha un programma
che funziona su un processore di 40 milioni di bit 95 per cento del tempo, che
vi tira giù mentre voi impiegate il 5 per cento del vostro tempo nella vostra
immaginazione pensando pensieri positivi, mentre il vostro subconscio sta
conducendo lo spettacolo e sabotandovi proprio nel bel mezzo dei vostri
pensieri positivi.
Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio
sono in linea con esso, o se siete completamente attenti. Se siete totalmente
attenti ed usate quel desiderio di essere positivi e far funzionare le cose,
allora vi accorgerete quando il vostro subconscio sta facendo andare un nastro
e voi potete cancellarlo. Ma se non siete attenti e pensate solo pensieri
positivi, allora non state conducendo lo spettacolo. Da qui vengono i conflitti.
E, ovviamente, se voi foste così positivi nella vostra mente e pensaste che
state conducendo lo spettacolo e pensando che non funzioni, ovviamente il mondo
vi è contro. No, il mondo non vi è contro, sono i programmi limitanti ed
auto-sabotanti che acquisiamo in gioventù. Qui è dove dobbiamo azzerarci.
Intervista
a Bruce Lipton
Beh…gli scienziati della Nuova Era stanno cercando di
osservare tutto questo, ma naturalmente la scienza convenzionale è ancora
aggrappata alla rigida struttura dei geni, della biochimica e alla vecchia
struttura del determinismo genetico, perciò, non è molto interessata… L’interesse di una multinazionale
è quella di fare soldi, vendere farmaci, roba chimica, e tuttavia siamo in
un’epoca in cui stiamo imparando a fare a meno di tutto questo, perché
inizieremo a controllare la vita con i nostri pensieri e le nostre vibrazioni
più che attraverso la chimica.
C’è quindi riluttanza da parte della scienza
convenzionale persino a parlare di queste informazioni e, malgrado tutto, la
gente rivela delle capacità sempre più straordinarie. E la scienza vedrà queste
capacità nelle cellule o nei geni? Non credo. Fondamentalmente è il “programma”
che sta migliorando. In passato, quando la ricezione televisiva non era molto
buona, qualche volta era possibile vedere una stazione anche attraverso un
segnale distorto o pieno di interferenze, e quindi la visibilità era minima,
eppure la guardavamo lo stesso…oggi, invece, abbiamo gli schermi al plasma e le
immagini sono così nitide che sembrano delle fotografie su carta lucida.
Intervista di Barbara Stahura a Bruce
Lipton sui concetti di Epigenetica e DNA alla base del
bestseller "LA BIOLOGIA DELLE CREDENZE - Come il pensiero influenza il DNA
e ogni cellula", tradotto in italiano da Macro Edizioni.
Commenti
Posta un commento