Faro nelle tenebre
Jorge Luis Borges
24
Agosto 1899
“Perchè
l’anima sa in modo segreto e sufficiente che è immortale e che il suo vasto e
grave circolo abbraccia tutto e può ogni cosa.
Al di
là di quest’ansia e del mio verso, mi attende l’insondabile universo”.
Con
crudeltà si accecavano gli usignoli perché il loro canto divenisse carico di
melodiosa melanconia, e Borges nella sua cecità è divenuto cantore di
ineffabile armonia… è impossibile non arricchirsi ascoltandone la voce!
Su un
sito ho trovato questa definizione di lui: “Faro nelle Tenebre” che penso sia
il miglior sunto espressivo della sua vita.
Eliana
de Rienzo Guerzi dei 7
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