Il danzatore sulle ali del pensiero...

Friedrich Wilhelm Nietzsche

Röcken15 ottobre 1844 – Weimar25 agosto 1900


Dissero che era pazzo. Risero di lui. Ridevano di lui perché era diverso. Lui rideva di loro perché erano tutti uguali. «La cosa interessante delle persone intelligenti è che sembrano pazze alla gente stupida.»
Fin da ragazzo amava la musica, la filosofia e tutto ciò infiamma l’anima perché «non di solo pane vive l’uomo.» A 38 anni conobbe una giovane intellettuale russa, Lou von Salomé. Quando la vide per la prima volta, le disse: «Cadendo da quali stelle ci siamo venuti incontro fin quaggiù?» Fu quel suo carattere appassionato ad attrarre Lou. E poi a farla allontanare perché tanta intensità non sempre la si sopporta.
«Soltanto dopo averla frequentata, sono stato maturo per il mio Zarathustra». Perché solo l’amore trasforma. In pochissimi anni diede alle stampe i suoi capolavori, che non furono soltanto libri ma pezzi di anima. Le parole le prende e le trasforma in vertigini. Nella sua penna c’è tutto: le grandi domande di chi non cerca la strada che «tutti» percorrono ma «osa»; la forza di chi attraversa l’inferno e rinasce e il coraggio di chi guarda dentro l’abisso e si lascia guardare di rimando.
Nessuno comprese i suoi scritti. Nessuno lo capiva: era questa la sua solitudine e la sua forza. La gente gli ride dietro, alcuni lo prendono per pazzo, ma lui se ne frega. Va dritto per la sua strada. Sapeva che il tempo è fin troppo prezioso per sprecarlo con chi non ti apprezza. «Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d'accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili, e le rarità ai rari».
Un giorno vide un uomo che frustava senza pietà il suo cavallo incapace di proseguire. Allora abbracciò il cavallo ormai a terra e iniziò a piangere. Dissero che era pazzo ovviamente. «Coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica.» E così fu per lui. Ma soprattutto sapeva che essere liberi non è un privilegio ma una scelta. «Si chiama spirito libero colui che pensa diversamente da come, ci si aspetterebbe che pensasse. Egli è l'eccezione, gli spiriti vincolati sono la regola.» Se sei libero sei tu che crei il mondo; se non sei libero il mondo crea te. La scelta è vostra.
Brano tratto dal libro: Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera. L'arte di leggere i classici in dieci breve lezioni. di Guendalina Middei



Commenti

  1. Che meraviglia.. dalle sue parole si evince la passione e intensità con la quale permeava ogni propria azione e pensiero.
    L.C.V777

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